All'asta i reperti di una nave asiatica del X secolo


E' arrivato direttamente dalla direttrice generale dell'UNESCO, Irina Bokova, un preoccupato messaggio di allerta in merito alla imminente messa all'asta del carico di una nave affondata nel mare tra Giava e Sumatra nel X secolo. Sembra che il relitto, individuato e scavato nel 2004 da un'impresa specializzata in ricerca e recuperi sottomarini, contenesse un carico di oltre 270.000 pezzi di inestimabile valore storico, tra opere d'arte, ceramiche cinesi, gioielli, monete. Come ha sottolineato la Bokova, la dispersione, attraverso la commercializzazione, del carico di un relitto è un'azione irreversibile, che priva per sempre la comunità scientifica e le future generazioni di una quantità imponente di informazioni e notizie. Per le compagnie di cacciatori di tesori, purtroppo, i mari della Cina e dell'Estremo Oriente si stanno trasformando negli ultimi anni in un vero Eldorado, per la ricchezza dei relitti che si possono individuare e per lo scarso interesse manifestato dai governi locali nei confronti del proprio patrimonio sottomarino: finora, solo la Cambogia, tra le nazioni che si affacciano sui Mari d'Oriente, ha ratificato la Convenzione UNESCO per il Patrimonio Culturale Subacqueo.

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