Soprintendenza del Mare a Giuseppe Gini, Sebastiano Tusa a Trapani. E un nuovo rostro dalle Egadi
Cambiano i Soprintendenti in Sicilia: la Soprintendenza del Mare, retta dal 2004, anno in cui fu istituita, da Sebastiano Tusa, passa nelle mani di Giuseppe Gini, già Soprintendente a Trapani.
Nonostante il cambio della guardia, non muta la linea generale dell'organo che da sei anni veglia, con ottimi risultati, sui mari siciliani:"Rivendico - ha dichiarato il neo-Soprintendente Gini nel suo discorso di insediamento - il diritto del Mar Mediterraneo, storico luogo di scambi culturali ed economici tra i popoli che vi si affacciano, ad essere salvaguardato da ricerche petrolifere e da sfruttamenti impropri, che potrebbero causare danni irreversibili sia alle storiche risorse ambientali e naturali che ai territori costieri". Tra i progetti annunciati per il futuro, la creazione di una rete museale dedicata al mare e la proposta di candidare il Mar Mediterraneo per l'ingresso nella lista UNESCO dei siti dichiarati Patrimonio dell'Umanità.
Nonostante il cambio della guardia, non muta la linea generale dell'organo che da sei anni veglia, con ottimi risultati, sui mari siciliani:"Rivendico - ha dichiarato il neo-Soprintendente Gini nel suo discorso di insediamento - il diritto del Mar Mediterraneo, storico luogo di scambi culturali ed economici tra i popoli che vi si affacciano, ad essere salvaguardato da ricerche petrolifere e da sfruttamenti impropri, che potrebbero causare danni irreversibili sia alle storiche risorse ambientali e naturali che ai territori costieri". Tra i progetti annunciati per il futuro, la creazione di una rete museale dedicata al mare e la proposta di candidare il Mar Mediterraneo per l'ingresso nella lista UNESCO dei siti dichiarati Patrimonio dell'Umanità.
Sebastiano Tusa, da oggi a Trapani, lascia la Soprintendenza del Mare al termine di un'estate ricchissima di straordinarie scoperte, dai nuovi ritrovamenti nelle Eolie, all'eccitante missione in Giappone, che per il II anno consecutivo è stata indirizzata verso la ricerca della flotta di Kubilai Kahn, spazzata via da un tifone durante un tentativo di invasione dell'arcipelago. Senza dimenticare l'ultima novità: un nuovo rostro, rinvenuto nelle acque delle Egadi, che già in precedenza (leggi la notizia ) avevano restituito un reperto simile. Il rostro, posato su un fondale sabbioso a 80 metri di profondità e riconducibile alla battaglia navale del 241 a.C. tra Romani e Cartaginesi, è stato rinvenuto e recuperato ancora una volta grazie alla proficua collaborazione tra la Soprintendenza del Mare e la RPM Nautical Foundation.
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