La Cina intensifica gli sforzi per tutelare il patrimonio subacqueo

Pochi giorni dopo l'annuncio di nuove ricerche nelle acque interne cinesi, Pechino annuncia di voler intensificare gli sforzi per tutelare il proprio patrimonio sommerso: il 22 novembre è stato siglato un accordo tra la SACH (State Administration for Cultural Heritage) e la SOA (State Oceanic Administration) per  cooperare nella tutela di relitti e siti sommersi. Al momento, ha dichiarato  Shan Jixiang (nella foto), direttore della SACH,  sono oltre 200 i giacimenti archeologici sottomarini ritrovati in Cina e almeno 70 i relitti, tra i quali quelli di Nanhai 1, Nan'ao 1 e Huaguangjiao 1, in corso di scavo, stanno fornendo dati e informazioni di grande interesse. A detta di Sun Zhihui, a capo della SOA,  l'accordo siglato permetterà di rinforzare gli strumenti legislativi di tutela e consentirà di arginare gli effetti del vero e proprio boom dello sfruttamento degli oceani previsto per il prossimo futuro. 

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