Un nuovo rostro dalle Egadi
In principio era Athlit: fino a pochi anni fa, infatti, il rostro bronzeo romano recuperato agli inizi degli anni Ottanta nelle acque israeliane dall'équipe di Elisha Linder (scomparso tre anni fa e commemorato ieri l'altro con una piccola cerimonia a Roma, nei giardini del Pincio) costituiva un unicum nel suo genere e la fonte di informazioni principale per tutti coloro i quali si interessassero di rostri e speroni nelle navi antiche, e in particolare del tipico rostro trifido, protagonista delle grandi vittorie navali contro Cartagine e riprodotto numerosissime volte in monumenti, decorazioni, monete.
Poi sono iniziati i lavori di ricerca in alto fondale della Soprintendenza del Mare e della RPM Nautical Foundation, in Sicilia, nei luoghi più significativi delle più importanti battaglie condotte dalle flotte di Roma, e le scoperte non si sono fatte attendere: rostri splendidamente conservati sono comparsi uno dopo l'altro sui fondali delle Egadi, dove si era combattuto il grande scontro navale del 241 a.C.; nello stesso tempo anche all'altra estremità della Regione, ad Acqualadroni, nel messinese, a pochissimi metri di profondità veniva recuperato uno straordinario rostro, con tanto di legni e perni di fissaggio.
Oggi, grazie alle indagini del progetto Archeorete Egadi 2012, festeggiamo il rinvenimento dell'VIII rostro bronzeo, localizzato su fondale sabbioso, a 80 metri di profondità, in un'area costellata da ulteriori reperti.
Riportiamo di seguito l'affascinante comunicato ricevuto dall'arch. Stefano Zangara della Soprintendenza del Mare:
ULTIME SCOPERTE – PROGETTO “ARCHEORETE EGADI 2012” Il 10 e l’11 di giugno sono stati due giorni veramente fantastici dal punto di vista della ricerca strumentale applicata all’archeologica sottomarina. Tutte le operazioni di preparazione e di taratura degli strumenti, effettuate assieme a piccole e inevitabili riparazioni da parte dell'espertissimo equipaggio tecnico dell’Hercules e dai responsabili scientifici di RPMNF con la collaborazione del personale tecnico della Soprintendenza del Mare, si sono rivelate perfette. Il ROV, mezzo filoguidato subacqueo, ha ben operato come sempre. Immancabilmente tutto ciò è stato premiato e siamo stati felici di coronare, sin da subito, tali sinergiche operazioni con la scoperta dell’VIII rostro in bronzo appartenuto a un’antica nave da guerra. Anche questo rostro si trova poggiato sul fondo sabbioso a circa 80 metri di profondità, è in posizione eretta ed è parzialmente sepolto fino alla pinna superiore e un rapido test, confortando il team scientifico, lo ha indicato come probabilmente integro. Sempre in area sono stati intercettati altri importanti reperti: una consistente quantità di materiale anforaceo di varia tipologia e quasi totalmente integro, due elmi del tipo Montefortino, piccole suppellettili facenti parte del carico di uso di bordo, un interessante elemento metallico fortemente concrezionato. Tutti gli elementi saranno fonte di studio dopo il loro recupero, intanto sono stati georeferenziati nel sistema GIS del progetto “Archeorete Egadi”. Il posizionamento di questi ultimi e nuovi ritrovamenti indicano ancora una volta che la loro dispersione è concentrata in un’area ben definita. Il confronto con la proiezione statistica redatta negli ultimi anni, relativa alla nostra zona di copertura sonar ed elaborata sin dal 2005, conduce alla conclusione che molti altri reperti sono ancora giacenti. Inoltre il dr. Murray, insigne professore statunitense e anche lui a bordo della nave oceanografica R/V Hercules, si è dimostrato particolarmente entusiasta per queste scoperte confortando la nostra rilettura delle antiche fonti storiche. Non sappiamo se le condizioni meteo marine ci accompagneranno nei prossimi giorni, aspetteremo le finestre operative confortati dai nostri eccezionali collaboratori e con il necessario e indispensabile supporto della Capitaneria di Porto, dell’AMP dell’Arcipelago delle Egadi, della Shipping Agency di Luigi Morana, della marineria, dei diving e dei subacquei locali. Info: arch. Stefano Zangara – dir. resp. Unità Operativa IV Progettazione delle ricerche in alto fondale e degli itinerari culturali subacquei
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