La Colombia spiana la strada ai cacciatori di tesori
Pochi giorni fa accoglievamo con soddisfazione e speranza la storia degli ultimi risultati ottenuti dalla Spagna nella lotta contro i cacciatori di tesori; un mese fa salutavamo con entusiasmo i progetti cinesi per la tutela del patrimonio sommerso e la fine di un'epoca di razzie nei mari d'Oriente.
Purtroppo, però, non si può eccedere con l'ottimismo, né si può pensare che la Convenzione UNESCO sia sufficiente, da sola, a spingere tutti i Governi nazionali verso l'obiettivo comune della salvaguardia dei siti archeologici subacquei. E' di oggi la notizia dell'approvazione da parte della Colombia di un progetto di legge che autorizzerà la vendita di oro e preziosi recuperati nelle stive dei relitti e che renderà possibile la stipula di contratti con imprese straniere di cacciatori di tesori per l'individuazione di siti sommersi (in cambio della cessione del 50% del 'bottino').
La legge, contro la quale è immediatamente scattata la mobilitazione degli archeologi colombiani e di molti colleghi stranieri, è di fatto un vero e proprio lasciapassare concesso ai pirati degli abissi, proprio nel momento in cui gran parte dei Paesi sbarra loro le porte: infrangendo i principi della Convenzione UNESCO e tutte le più recenti tendenze condivise a livello internazionale, schierandosi apertamente contro i programmi comuni di tutela del patrimonio sommerso attualmente in corso di sviluppo in America Meridionale, il Governo della Colombia appoggia clamorosamente una concezione dell'archeologia subacquea vecchia di decenni, considerando di fatto i carichi di antiche navi non già come preziose testimonianze storiche, ma come tesori da monetizzare e vendere al miglior offerente.
Tra i 78 deputati colombiani che hanno votato a favore della proposta (solo 11 i contrari) c'è addirittura chi è riuscito a far passare modifiche al disegno di legge originario che prevedeva un compenso, per le compagnie contrattate, di appena il 10% del carico. Facile immaginare le pressioni mosse da parte delle ricche compagnie di ricerca, forti di milioni di dollari e sterline ricavate dalla vendita all'asta dei frutti di precedenti razzie.
La tentazione di monetizzare il patrimonio attraverso la scorciatoia della vendita seduce ancora troppi governanti: quanto frutterebbe un carico di antichi preziosi provenienti dagli abissi, correttamente studiato e musealizzato, in termini di ricadute economiche e occupazionali? Difficile farlo capire a chi cerca la scorciatoia speculativa, considerando il patrimonio, eredità comune del genere umano, come un viatico per la ricchezza privata.
En tierra o en agua, es Patrimonio Arqueológico. Inalienable. Inembargable. Imprescriptible.
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