Sperlonga, riprendono le indagini di archeologia subacquea dell'Orientale di Napoli

Archeologi subacquei di nuovo al lavoro nella Villa di Tiberio a Sperlonga. Dopo una prima campagna di ricerche, svolte nel mese di settembre del 2014 e presentate al pubblico nel mese di novembre (i cui risultati sono oggi in corso di pubblicazione), gli archeosub dell'Università di Napoli "L'Orientale" si apprestano a riprendere le indagini, per ottenere nuovi dati sulle strutture sommerse e semisommerse nell'area della Spelunca, laddove l'imperatore Tiberio ebbe una delle sue grandiose residenze. 

La villa, ritornata in auge negli anni Sessanta del secolo scorso dopo la scoperta delle straordinarie statue e gruppi che andavano a comporre i capitoli di un'Odissea di marmo, è stata infatti oggetto di importanti studi dal punto di vista della decorazione scultorea, ma poco documentata dal punto di vista architettonico, in particolare per quanto riguarda tutto ciò che si trova al di sotto dell'attuale livello del mare. 


Il gruppo di ricerca dell'Orientale, composto da studenti e ricercatori, con la direzione scientifica di Fabrizio Pesando, docente di topografia antica, e la direzione tecnica di Michele Stefanile, responsabile del laboratorio di archeologia delle strutture sommerse, conterà sul sostegno offerto dalle Istituzioni, Soprintendenza Archeologica e Polo Museale, ma anche sulla fattiva e preziosa collaborazione dell'Assessorato all'Ambiente del Comune di Sperlonga e degli albergatori, che hanno messo a disposizione strutture e mezzi. 

I lavori permetteranno di approfondire quanto documentato già a settembre: le vasche per l'allevamento delle murene, il cosiddetto 'isolotto tricliniare', oggetto ora di una nuova interpretazione, l'articolazione dell'intero sistema di piscine all'interno della grotta; e poi i resti del possibile antico faro, sotto la Torre Truglia, e la lunga serie di strutture sommerse e semisommerse all'esterno della villa, lungo la grande spiaggia che collega il complesso tiberiano con l'abitato moderno di Sperlonga.

Sarà così possibile migliorare la conoscenza della grande villa, e al tempo stesso valorizzare i resti del passato, che nella bella località laziale riemergono ovunque, anche nel cuore di una delle spiagge maggiormente frequentate durante la stagione estiva. Un mix di storia e natura, bellezza del paesaggio e ricchezza archeologica, che contraddistinguono e rendono  unico il lido dorato da cui un tempo Tiberio posava gli occhi sul Circeo al tramonto, e sulle isole Pontine, perse nel mare. 



Commenti

Post più popolari