Sperlonga. Le ricerche dell'Orientale e l'affaccio a mare della Villa di Tiberio
Il team napoletano, diretto da Fabrizio Pesando e Michele Stefanile, e composto da docenti, studenti, tecnici, illustratori ed esperti di fotogrammetria e restituzione 3D, ha avuto modo di esplorare e documentare in immersione la lunga fila di strutture sommerse dinanzi la spiaggia di Levante e la parte musealizzata della Villa di Tiberio, posizionando, rilevando e schedando allineamenti murari ed elementi in crollo, nuclei in opera cementizia e accumuli di materiali; grazie alla notevole quantità di dati raccolti durante la pur breve campagna di indagini, sarà possibile proporre una ricostruzione plausibile del profilo della grande residenza tiberiana visto dal mare: pilae, moli continui, fornici e sostruzioni in parte visibili tra spiaggia e mare, periodicamente coperti e scoperti dalle mareggiate, andranno così a ricomporre il quadro di un sontuoso waterfront, articolato in settori e aree direttamente connesse con le evidenze archeologiche ancora visibili sulla terraferma. La stessa ricostruzione dell'antica linea di costa, e delle variazioni del livello del mare negli ultimi venti secoli, ha beneficiato delle informazioni raccolte durante questi lavori.
Gli archeosub hanno avuto inoltre l'opportunità di immergersi nell'area a sud di Sperlonga, al di sotto della Torre di Capovento e dello splendido promontorio su cui poggia, caratterizzato da profonde grotte e grandi spaccature sul fondale. In queste frastagliate e suggestive forme naturali nel corso dei secoli sono andati a depositarsi e concrezionarsi materiali lapidei e ceramici provenienti dall'area soprastante: i resti sgretolati della torre medievale, ma anche i crolli delle massicce sostruzioni che rendevano possibile il percorso della via Flacca antica, a picco sulla falesia.
Pur in un momento tutt'altro che semplice per la pianificazione di attività archeologiche sul campo, il gruppo di lavoro dell'Orientale è stato messo in condizione di operare grazie a un sostegno concreto da parte delle Istituzioni: la Soprintendenza e il Polo Museale, ma anche l'Assessorato all'Ambiente del Comune di Sperlonga, gli albergatori e il centro sub locale, che hanno offerto ospitalità presso l'Elaia Garden Hotel e mezzi nautici per l'immersione. Un appoggio fattivo, che interpreta appieno lo spirito dei cambiamenti in corso nella gestione del patrimonio, e che mostra quanto importante possa essere per la ricerca e per la valorizzazione dei nostri beni culturali la lungimiranza di chi sa che lo sviluppo di un turismo di qualità passa anche e soprattutto attraverso la promozione delle nostre ricchezze e delle nostre unicità.
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