Egadi, ritrovato a Levanzo il dodicesimo rostro della battaglia navale del 241 a.C.

Il tratto di mare compreso tra Levanzo e Marettimo, nell'arcipelago delle Egadi, continua a restituire preziose istantanee della grandiosa battaglia navale del 241 a.C., che vide fronteggiarsi i Romani, guidati da Lutazio Catulo, e i Cartaginesi di Annone, ponendo di fatto fine alla Prima Guerra Punica.

Anche quest'anno la Soprintendenza del Mare ha condotto ricerche nelle acque cristalline dell'arcipelago del trapanese, affiancando alle accurate indagini strumentali e ai dati già raccolti negli anni grazie al proficuo rapporto con la RPM Nautical Foundation una serie di immersioni in alto fondale, su batimetriche comprese tra i 75 e i 90 metri, in collaborazione con la GUE – Global Underwater Explorer, già impegnata nel 2014 e nel 2015 in ricerche a Panarea e Lipari. 

E' stato così possibile, oltre a documentare approfonditamente il rostro “Egadi 9”, già individuato nel 2012, localizzare un nuovo congiunto di materiali, comprendente un elmo bronzeo del tipo Montefortino (il nono, dalle acque delle Egadi) e, a 80 metri di profondità, un nuovo rostro, il dodicesimo, in eccellente stato di conservazione. Il reperto è stato posizionato, fotografato e restituito in tre dimensioni grazie a una copertura fotogrammetrica, e sarà recuperato nel mese di ottobre 2017.

Molto soddisfatto per la scoperta, il Soprintendente del Mare Sebastiano Tusa:

“E’ un risultato eccezionale sia sotto il profilo scientifico poiché aggiunge altri reperti a quelli già noti e recuperati che certamente potranno apportare nuovi dati tipologici, tecnici e epigrafici decifrando le iscrizioni che certamente si trovano sui nuovi rostri. E’ anche un ulteriore rafforzamento dei dispositivo di tutela localizzando i nuovi reperti e, infine, ci gratifica poiché rende più incisiva e fruttuosa quella collaborazione internazionale che da sempre costituisce uno dei punti di forza più coltivati dalla nostra Soprintendenza. C’è anche da sottolineare che ancora una volta si ribadisce la correttezza del percorso metodologico adottato che vede un eccellente esempio di giusto equilibrio fra ricerca strumentale e intervento diretto dell’uomo”




Foto per gentile concessione della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana

Commenti

Post più popolari