Nuove scoperte dallo Yucatan: due relitti e un faro sommerso

L'INAH-Instituto Nacional de Antropologia e Historia, l'organismo del governo che coordina, tra le altre cose, le ricerche di archeologia subacquea nelle acque messicane, ha diramato la notizia di nuove scoperte nelle acque dello Yucatan, nel territorio di Sisal.

L'archeologa Helena Barba Meinecke, a capo del progetto di ricerca archeologica subacquea nello Yucatan, ha annunciato infatti il rinvenimento di due nuovi relitti e di una struttura sommersa.

Il primo, localizzato a circa 40 km a NW di Sisal, potrebbe verosimilmente essere identificato con una fregata olandese del XVIII secolo, grazie ai dati desumibili dallo studio dei reperti e al confronto con le fonti: sul fondale, infatti, sono stati trovati 12 cannoni in ferro di manifattura olandese, lunghi 2,5 metri, oltre a ceramiche e proiettili, compatibili con la notizia d'archivio di due naufragi avvenuti nell'inverno del 1722, per effetto di forti venti da Nord, in cui sarebbero andate perdute due fregate cariche di merci di contrabbando; secondo gli archeologi impegnati nel rilievo e nella documentazione del sito, 4 cannoni furono gettati fuori bordo prima del naufragio, forse in un disperato tentativo di alleggerimento del veliero in difficoltà.

Il secondo relitto è invece ciò che resta di un battello a vapore, costruito tra il 1807 e il 1870; un naufragio relativamente recente ma di grande interesse per le numerose testimonianze della vita di bordo rimaste sul fondo.

Un faro del XIX secolo, infine, alto 8 metri e sprofondato in mare a seguito di una tempesta tropicale, è stato localizzato grazie alle segnalazioni di subacquei locali a 2 miglia dal porto di Sisal. 

Con i risultati dell'ultima campagna, hanno dichiarato i tecnici dell'INAH, la carta dei rinvenimenti archeologici subacquei dello Yucatan, iniziata nel 2003, può contare ormai su ben 400 siti, tutti georeferenziati e pronti a svelare nuove storie dal passato.



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