Portogallo, archeologi al lavoro su un relitto del XVI secolo


Buone notizie dalle acque dell'Atlantico. Un nuovo relitto è stato scoperto, lo scorso settembre, in Portogallo, alla foce del Tago, nei pressi di Cascais. La nave, affondata tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo, si aggiunge agli oltre cento relitti già individuati nell'estuario del grande fiume portoghese, e ha restituito finora alcuni cannoni di bronzo, porcellane cinesi, grani di pepe e cipree: si trattava probabilmente di una delle numerose imbarcazioni che coprivano la lunghissima rotta di andata e ritorno verso le Indie, rifornendo i mercati europei di spezie e oggetti di provenienza esotica.



Il team di archeologi, guidato da Jorge Freire, si dovrà occupare ora della documentazione e delle strategie appropriate per la conservazione, in situ e nel locale del Museo del Mare, dei numerosi reperti, che sono caratterizzati da un buono stato di conservazione. La scoperta, secondo quanto dichiarato dal sindaco di Cascais, Carlos Carreiras, aprirà scenari futuri di grande interesse; terminata la fase più delicata dei lavori, infatti, sarà la stessa amministrazione locale ad investire per la creazione di un centro di formazione in archeologia subacquea, in collaborazione con la Universidad Nova di Lisbona, la Marina Portoghese e la Direzione Generale del Patrimonio Culturale. 



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