Reggio Calabria, nuove ricerche sui fondali dello Stretto fino a -300 mt.
Archeologi al lavoro in questi giorni nelle acque dinanzi al lungomare di Reggio Calabria: il Segretariato Regionale del MiBACT per la Calabria, d'intesa con la Soprintendenza e con il prezioso supporto dei Carabinieri Subacquei (Nucleo di Messina e Sezione Addestramento di Genova), che hanno messo a disposizione uomini e mezzi, sta effettuando nuove ricerche sui fondali dello Stretto, per censire il ricco patrimonio archeologico subacqueo della zona e per poter pianificare azioni di tutela sempre più efficaci.
La funzionaria -archeologa subacquea- del Segretariato, Alessandra Ghelli, sta coordinando le attività, promuovendo ricognizioni anche a profondità notevoli, fino alla batimetrica dei -300 mt., grazie ai Side Scan Sonar e al ROV Pluto messi a disposizione dall'Arma, insieme a una motovedetta classe 800.
E' ancora presto per conoscere i risultati delle indagini, in un tratto di mare che già a profondità minori aveva recentemente restituito notevoli rinvenimenti; è comunque un ottimo segno di attenzione verso il patrimonio subacqueo: solo attraverso la conoscenza, infatti, è possibile tutelare il passato sommerso nei nostri mari.
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