Dieci anni di Archeologia Subacquea Blog

Archeologia subacquea e relitti profondi
Sono passati già dieci anni da quando, su un pc biancastro animato da un ormai obsoleto Pentium III, scrivevamo il post di lancio di questo blog. Era la fine del 2007, l'Italia stava per ratificare la Convenzione UNESCO per il Patrimonio Culturale Subacqueo (l'avrebbe fatto, formalmente, solo due anni più tardi), si discuteva di una possibile Soprintendenza del Mare Nazionale sul modello dell'allora giovanissima Soprintendenza del Mare siciliana, e ci si preparava alla seconda fase del Progetto Archeomar per il censimento dei siti sommersi lungo le coste della penisola. 



La prima homepage di questo blog, nel 2007

Oggi, 120 mesi, 352 articoli, oltre 1.000 immagini e 380.000 visualizzazioni dopo, Archeologia Subacquea Blog è ancora online; ha finalmente dismesso il vecchio indirizzo .blogspot per passare a un meno amatoriale www.archeologiasubacquea.org; ha rinnovato l'intera architettura tre volte, adeguandosi ai nuovi schermi, ai nuovi browser, alle nuove tendenze grafiche e ai nuovi sistemi operativi; si è dotato di una pagina Facebook, di un profilo Twitter, di un canale YouTube, di pagine di riepilogo e di una mappa online in cui ritrovare i contenuti dei singoli post. Ha tenuto il ritmo, per quanto possibile, delle notizie del settore, e ne ha ripreso temi e contenuti con analisi più o meno sintetiche, più o meno approfondite, ma sempre e comunque originali (sforzo tutt'altro che secondario al tempo della comunicazione  online copia/incolla, o dei canali social che vivono di sola condivisione). Ha resistito alla crisi e al tramonto di buona parte dei blog mantenendo con tenacia l'impegno di una comunicazione scientifica corretta, competente e verificata

Siti sommersi ricostruiti nella Francia meridionale
Archeologia Subacquea Blog, dopo dieci anni, è ancora qui, con la speranza di crescere e continuare a informare. E l'archeologia subacquea? Concluse le esperienze dello STAS, di ArcheoMar e degli ultimi grandi progetti nazionali, perduta l'occasione della più importante riorganizzazione dell'intero comparto culturale, quella amata/odiata riforma Franceschini del 2015 che nulla ha fatto, apparentemente, per il patrimonio subacqueo, l'archeosub italiana cerca ancora un suo equilibrio, e resta legata alla buona volontà, al coraggio e all'intraprendenza dei pochi che, tra Ministero, Università e libera professione, vi si dedicano. 

Il Segretario Generale del MiBACT Carla Di Francesco
al convegno per i vent'anni del NIAS
Il primato italiano nel settore è forse perduto da tempo, e il sacrificio professionale dei tanti archeologi subacquei, più o meno esperti, che, di fronte alle incertezze attuali, hanno preso altre strade, è una dolorosa realtà; eppure, tra tante difficoltà, l'archeosub italiana va avanti; gli addetti ai lavori si confrontano per portare avanti le sfide della ricerca e della valorizzazione, ma anche della sicurezza e del giusto inquadramento professionale: si pensi alle feconde discussioni intavolate durante l'ultimo convegno nazionale di Udine, nel mese di settembre del 2016; di più, di fronte alle storie di eccellenza e ai traguardi raggiunti da chi, operando sott'acqua, crea ancora in Italia quei modelli e quelle best practices di riferimento per l'intera comunità scientifica mondiale, anche dal Ministero sembra riaccendersi una speranza: è stato il Segretario Generale del MiBACT Carla Di Francesco, in occasione del convegno per il ventennale del NIAS (il nucleo subacqueo dell'ISCR, che opera con grandi progetti nazionali e internazionali in alcuni dei siti sommersi più importanti d'Italia, Baia su tutti) a dichiarare che sarebbe necessario dar vita all’interno della direzione generale Archeologica Belle Arti e Paesaggio del Mibact a un struttura dedicata all’archeologia subacquea, intesa come ricerca, pianificazione degli interventi, e organizzazione delle ricerche archeologiche subacquee, in grado di lavorare in stretta sinergia con il Nias e con l’Ica-Istituto centrale per l’archeologia. 

Noi di Archeologia Subacquea Blog ci speriamo. E speriamo di pubblicare presto, su queste pagine, la notizia della nascita di questa nuova struttura. 

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