Un mercantile veneziano nelle acque croate

Un relitto veneziano a 42 metri di profondità nelle acque di Mljet, splendida isola a due passi dalla costa dalmata, datato al 1567 e miracolosamente scampato finora alle insidie dei razziatori: è l'ultima, emozionante, scoperta di una missione congiunta italo-croata che vede coinvolti l'Università Ca'Foscari di Venezia (con l'attivo ed esperto Carlo Beltrame) e l'Istituto di Restauro Croato (con Igor Miholjek).

Di seguito, la notizia riportata dal Corriere 


VENEZIA - Il relitto di un mercantile veneziano naufragato nel Cinquecento con a bordo otto pezzi di artiglieria e un carico di ceramiche turche di Iznik è stato trovato a 42 metri di profondità, nei pressi dell’isola di Mljet (Meleda), in Croazia. Il reperto è ora oggetto di una campagna di scavi archeologici sottomarini diretta dal Dipartimento di Archeologia subacquea dell’Istituto di Restauro Croato di Zagabria in stretta collaborazione con un’equipe del Dipartimento di Scienze dell’Antichità e del Vicino Oriente dell’Università Ca' Foscari di Venezia.
La missione croata è diretta da Igor Miholjek, direttore dell’istituto, quella veneziana da Carlo Beltrame, docente di Archeologia marittima a Ca' Foscari. Il rinvenimento della campana di bordo in bronzo ha permesso di datare la nave veneziana ad un periodo immediatamente successivo al 1567. Il relitto è considerato dagli archeologi di estremo interesse sia per il fatto che non è mai stato oggetto di saccheggi da parte di clandestini. Allo studio, tra l’altro, alcuni vetri trovati a bordo dell’imbarcazione.

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