Imperia, una nuova sala al Museo Navale per il relitto dei dolia di Diano Marina
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Scoperto nel 1975, il relitto di Diano Marina ha raccontato molto ad archeologi ed esperti di commercio marittimo antico: si tratta infatti di una tipica nave a dolia; una di quelle imbarcazioni, cioè, che trasportarono vino, mosto e poche altre merci per circa un secolo, tra la fine dell'età romana repubblicana e la prima metà del I secolo d.C. Navi complesse e particolari, vere e proprie cisterne galleggianti che richiedevano infrastrutture portuali specifiche per le operazioni di carico/scarico, e che apparentemente mostrarono ben presto limiti notevoli nelle capacità di affrontare il mare, finendo per essere messe da parte dopo breve tempo, a differenza delle navi caricate ad anfore, che continuarono a solcare il Mediterraneo per secoli.
Lunga 22 metri e larga 6, la panciuta nave di Diano Marina ospitava 14 grandi dolia carichi di mosto, prodotti, come sappiamo dall'epigrafia dei bolli, nelle grandi officine di Minturno, alla foce del Garigliano; a poppa e prua, 400 anfore di produzione tarraconense, riempite di vino, completavano il carico sfruttavano tutto lo spazio disponibile a bordo.
Parte di questo imponente congiunto di contenitori, insieme ai curiosi oggetti legati alla vita di bordo e alle esigenze dell'equipaggio sono oggi finalmente visitabili e pronti a raccontare le loro storie al grande pubblico. Un patrimonio che certamente incuriosirà i tanti visitatori della Liguria.
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