Il patrimonio culturale subacqueo




Piroghe e galeoni, antichi porti e città sommerse, anfore e ancore, mosaici romani e villaggi su palafitte neolitici, ma anche sottomarini e aerei posati sul fondo del mare, tutto ciò entra o può entrare nel campo di indagine dell'archeologia marittima.



Per chi considera l'archeologo subacqueo sostanzialmente come un cacciatore di anfore, questa affermazione può sembrare strana, ma effettivamente chi si immerge nei nostri mari, nei nostri fiumi e nei nostri laghi alla ricerca delle testimonianze del passato, si imbatte in una grandissima varietà di reperti che, dal Neolitico al secolo scorso, contengono un'impressionante quantità di informazioni.



Per avere un'idea più precisa di quello che è (o di quello che noi consideriamo) il patrimonio culturale subacqueo, la cosa migliore è chiamare in causa la Convention on the Protection of the Underwater Cultural Heritage dell'UNESCO, un'importantissimo documento redatto a Parigi tra il 15 ottobre e il 3 novembre del 2001.



L'articolo 1 di questa carta internazionale definisce in maniera molto precisa il patrimonio culturale subacqueo ossia:





"tutte le tracce dell'esistenza umana che hanno un carattere culturale, storico o archeologico, che siano state parzialmente o totalmente sott'acqua, in maniera periodica o continua, per almeno 100 anni come: (I) siti, strutture, edifici, artefatti e resti umani, insieme con i loro contesti archeologici e naturali; (II) navi, aerei, altri veicoli o una qualsiasi parte di essi, del loro carico o altro contenuto, insieme con il loro contesto archeologico e naturale; e (III) oggetti di carattere preistorico.

Condutture e cavi piazzati sul fondo del mare non si devono considerare come patrimonio culturale subacqueo. Installazioni differenti da condutture e cavi, piazzate sul fondo del mare e tuttora in uso non si devono considerare come patrimonio culturale subacqueo."




Questo, il testo originale:




Article 1 – Definitions For the purposes of this Convention: 1. (a) “Underwater cultural heritage” means all traces of human existence having a cultural, historical or archaeological character which have been partially or totally under water, periodically or continuously, for at least 100 years such as: (i) sites, structures, buildings, artefacts and human remains, together with their archaeological and natural context; (ii) vessels, aircraft, other vehicles or any part thereof, their cargo or other contents, together with their archaeological and natural context; and (iii) objects of prehistoric character. (b) Pipelines and cables placed on the seabed shall not be considered as underwater cultural heritage. (c) Installations other than pipelines and cables, placed on the seabed and still in use, shall not be considered as underwater cultural heritage.










Michele Stefanile











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