Croazia, 92 siti subacquei sotto tutela
Cresce l'interesse verso il consistente patrimonio archeologico sottomarino croato, cresce l'attenzione da parte delle Autorità, che hanno messo sotto tutela 92 siti, regolamentando le visite e gli accessi. La Croazia sta puntando in maniera abbastanza decisa nella direzione della tutela del proprio patrimonio, e in breve tempo potrà diventare una meta privilegiata per i turisti interessati a immersioni in relitti e giacimenti archeologici. Di seguito, la notizia ANSA
ROMA - Mentre le spiagge della frastagliata costa croata si affollano di turisti durante il periodo estivo, chi puo' evade nel silenzio e nel buio degli abissi, tra siti archeologici e relitti affondati durante le due grandi guerre mondiali. Sono circa 150 mila i sub che ogni anno si immergono nelle acque croate, in cerca di tranquillita' e di emozioni. Un ''bacino'' di utenti su cui il Paese sta puntando molto grazie ai cosiddetti ''safari subacquei''. Con circa 400 siti archeologici subacquei censiti dal ministero della Cultura croato, di cui 200 risalenti al periodo preistorico fino alla nuova era, la Croazia e' il quarto Paese in Europa per numero di reperti archeologici subacquei. E proprio nell'ottica di tutelare questo immenso patrimonio, il ministero croato ha proclamato 92 siti patrimonio culturale, ponendoli sotto tutela. Nessun sub puo' avventurarsi solo, tra i relitti e siti archeologici. Le immersioni individuali sono infatti vietate mentre sono possibili in gruppo. Nel solo periodo 2009-2013 il ministero dei beni culturali ha rilasciato 25 concessioni per l'organizzazione di attivita' subacquee in localita' protette. Si tratta, rende noto l'Ente del Turismo croato, di quattro zone archeologiche intorno all'isola di Mljet, Lastovo e Vis e nella zona di Cavtat. In queste zone si trovano ben 35 siti. Tra le centinaia di opportunita' offerte ai sub, di grande impatto appaiono quelle rappresentate dai mercantili militarei affondati nella costa orientale adriatica tra la prima e la seconda guerra mondiale. Il relitto piu' famoso della costa adriatica croata e' quello della ''Barun Gautch'' (lunga 84 metri e larga 11), la nave passeggeri austro-ungarica che all'inizio della grande guerra fu affondata da una mina nelle acque di fronte a Rovigno. Diverse le imbarcazioni italiane: la ''Francesca da Rimini'', per esempio, inabissatasi lungo la costa settentrionale dell'isola Kaprije, nell'arcipelago di Sibenik, dopo essere stata silurata dall'esercito alleato nel marzo del 1944. Lunga 42 metri e larga 12, prima di essere colpita, la nave veniva utilizzata dagli italiani per il trasporto delle merci militari tra le coste croata e italiana. Dopo l'8 settembre del 1943 fu requisita dai tedeschi che la utilizzarono per lo stesso scopo. Nelle acque di Kvarnero si trova un altro mercantile italiano, il relitto della ''Lina'', mentre in prossimita' di Cres, si trova la nave da carico ''Tihany''. Affascinante, perche' in posizione verticale, nei fondali di Spalato, si trova invece la ''Teti''. Un ultimo esempio, e' quello rappresentato dalla torpediniera tedesca S-57, affondato lungo la penisola Peljesac. (ANSAmed).
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