Tornano sul fondo del mare le anfore del Grand Congloué

"Il DRASSM aveva a disposizione un grosso numero di anfore" ha spiegato il tecnico Marine Jaouen "derivanti dalle primissime campagne di scavi archeologici condotti tra il 1954 e il 1957 dal comandante Cousteau sui due relitti del Grand Congloué, nell'arcipelago di Riou. La conservazione di questi pezzi ci costava molto cara, così come totalmente fuori budget sarebbe stato un trasferimento verso un nuovo luogo di immagazzinamento. Non sapevamo più cosa farne, dato che tutti i musei ne erano provvisti, e che queste anfore, largamente studiate durante cinquant'anni, non avevano più un reale interesse scientifico. Per gran parte erano esfoliate o danneggiate. Di qui l'idea di restituirle al mare, consentendo ai sub di provare il brivido degli esploratori degli abissi di fronte a un sito vergine".
Nonostante l'ormai limitato valore scientifico dei reperti, così come il modesto valore commerciale, non si può naturalmente creare un congiunto del genere senza preoccuparsi di preservarlo integro e al riparo da malintenzionati e predoni. I tecnici del DRASSM si sono visti perciò costretti a mettere a punto anche un sistema antifurto. Non resta che monitorare con cura l'esperimento, per poterne considerare vantaggi e svantaggi.
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