Un relitto fenicio nell'arcipelago maltese

Non è certamente il più antico relitto del Mediterraneo, come riportato da alcune agenzie di stampa e ripreso da varie testate, ma il congiunto di anfore e materiali da poco localizzato nelle acque dell'arcipelago maltese è comunque una scoperta straordinaria.

A 120 metri di profondità, a poca distanza dalle coste dell'isola di Gozo, a nord di Malta, un'équipe di archeologi subacquei diretta da Timmy Gambin (già autore di numerosi e importanti rinvenimenti nel Mediterraneo, da Capri a Ventotene alla riviera croata) ha infatti individuato un congiunto di reperti archeologici che riporta al tempo delle navigazioni fenicie, con una datazione presunta intorno all'VIII secolo a.C.: una cinquantina di anfore di almeno sette differenti tipologie, e una ventina di blocchi di pietra lavica del peso di 35 kg, utilizzati presumibilmente come zavorra, sono al momento ciò che resta di quella che fu una delle tanti imbarcazioni commerciali con le quali i Fenici solcarono le acque del Mediterraneo.

Il relitto è al momento in corso di documentazione da parte del team capitanato da Gambin, che con una battuta di oltre 8.000 fotografie digitali conta di poter ricostruire un modello 3D ad alta risoluzione del sito. Sarà poi compito degli organi preposti alla tutela del patrimonio adottare strategie efficaci per permettere la conservazione dell'importante giacimento: l'alta profondità, infatti, non costituisce più un limite per i saccheggiatori e razziatori del mare che, grazie all'evoluzione tecnologica delle apparecchiature per la subacquea tecnica, riescono a spingersi sempre più giù, sempre più a lungo.


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