Tre scoperte subacquee nella top10 dell'American Institute for Archaeology del 2014
Tre delle dieci maggiori scoperte del 2014 provengono dal mondo dell'archeologia subacquea: la classifica stilata dall'Archaeology Magazine, il mensile dell'American Institute for Archaeology dedicato al grande pubblico, infatti, vede tra le Top10 Discoveries dell'anno che si sta chiudendo un relitto, una basilica sommersa e gli antichissimi resti umani dei cenotes dello Yucatan.

Nei cenotes dello Yucatan, invece, e in particolare sul fondo dell'Hoyo Negro, a 45 metri di profondità, resti umani antichissimi sembrano poter riscrivere la storia del popolamento delle Americhe. Il rinvenimento di uno scheletro relativo a una giovane donna di 15/16 anni, nel 2007, in particolare, ha fornito elementi di grande interesse: Naia, come è stata ribattezzato lo scheletro, avrebbe 13.000 anni, oggi; i risultati dello studio del dna mitocondriale, diramati quest'anno, hanno mostrato le strette relazioni con i ceppi di popolazione degli indigeni americani, fornendo un nuovo tassello fondamentale nella preistoria americana.
In Turchia, infine, sul fondo del lago Iznik, un survey svolto da un elicottero ha permesso agli archeologi di riconoscere i resti sommersi di un grande edificio; la struttura, chiaramente leggibile nella sua articolazione, appare essere una basilica di età bizantina. Si procederà ora a studi approfonditi per consentire la musealizzazione in situ di questo nuovo giacimento archeologico sommerso.
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