La redenzione del tombarolo. Sub pentito restituisce reperti trafugati in mare
Colto da improvvisa e provvidenziale redenzione, spaventato dalle conseguenze penali del suo gesto o semplicemente scoraggiato di fronte alla difficoltà di smerciare articoli 'scottanti' sul mercato nero? Non sapremo mai, probabilmente, quale è stata davvero la causa che ha spinto un sub sardo, dopo aver lungamente spolpato e saccheggiato i fondali di Posada (NU), a restituire oltre 140 reperti trafugati alla comunità.

Sarà una buona occasione, allora, per valutare anche i danni che l'incauto subacqueo ha arrecato a un contesto unico e prezioso; perché al di là della soddisfazione per il recupero degli oggetti, altrimenti ignoti alla comunità scientifica e sottratti a quella società civile cui spetterebbero di diritto, resta il rammarico per un'azione di recupero non autorizzato che in ogni caso avrà alterato il fragile equilibrio del sito sommerso, compromettendo per sempre una grande quantità di dati riconoscibili solo dallo studio e dalla documentazione del relitto in situ.
Commenti
Posta un commento