![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQXJj5VqTEQBsRKxYr_DQO1NXm3K4DTtEz_-Lct4yeKa2IEjt40WvBb1YWBSCo1gF7PsGYd6LmC09b9ielBNWLqOsyktweHOF2ivYwwS5uRdRXZroi_9se8CxfB4M6E8EtGjAaOSWX7oO9/s320/protiro5.jpg)
Se l'app dedicata all'
esplorazione del relitto di Xlendi, a Gozo, sviluppata dal gruppo di
3D Research per il progetto
iMareCulture, colpisce per la possibilità di raccontare a tutti l'immersione su un sito profondo,
un'altra app, realizzata nell'ambito dello stesso programma di ricerca lascia letteralmente senza fiato.
Stavolta il sito è sotto costa, sommerso da pochi metri d'acqua, ma straordinario: si tratta della villa con ingresso a protiro, forse il più noto, insieme al Ninfeo di Punta Epitaffio, tra i siti archeologici sommersi del Parco di Baia, la città romana nel Golfo di Napoli sprofondata per effetto del bradisismo.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6nbN1tlvx_2t58WxvqR4uFIXpk5luNymPZHXgNTqhZljdoS7z9LWDJA9_zLZaDpgMakFdHnMsM18-ntqPiaGXLERlyd9D255I6o8V5PyyR6rEuLUsGI4dz7C5qiQD-nm7gpun9j8WBYDw/s320/IMG_7659.PNG)
Tramite l'app, fruibile su smartphone e tablet, Android e iOS, è possibile immergersi tra i resti della villa, così come avviene oggi per i tanti sub che frequentano il Parco, oppure "togliere l'acqua" e
sorvolare le rovine come in un sito terrestre; infine, raggiungendo uno speciale marker, si può viaggiare indietro nel tempo e
scoprire la villa con i suoi arredi e le sue decorazioni, così come doveva apparire in un assolato pomeriggio di diciotto secoli fa.
Una vera meraviglia, perfettamente in linea con le più recenti tendenze internazionali in materia di
fruizione e valorizzazione del patrimonio archeologico subacqueo.
L'app è scaricabile gratuitamente cliccando su questi link:
Android iOS
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