Archeosub cinesi e sauditi al lavoro nel Mar Rosso per documentare antichi scambi commerciali

Ha preso il via lo scorso 29 dicembre la seconda missione archeologica congiunta tra Cina e Arabia Saudita nell'antico porto di Al Serrian, sul Mar Rosso. Il team di specialisti, che comprende sette archeologi subacquei, è all'opera per documentare antichi scambi commerciali, e ha già rinvenuto importanti testimonianze della presenza di ceramiche di produzione cinese, araba e persiana tra i possibili resti di un grande porto marittimo.

Il progetto nasce nel quadro di una serie di accordi di cooperazione intrapresi dopo la visita del presidente Xi Jinping a Riyadh a gennaio 2016 e intende cementare i rapporti tra i due Paesi, secondo una strategia già messa in pratica con successo in Kenya, dove missioni archeologiche cinesi stanno documentando antiche relazioni fornendo al tempo stesso sostegno ai nuovi interessi del gigante asiatico in Africa.

Per il direttore saudita della missione, Mahdi Al Qarni, l'antica via commerciale dalla Cina al Mar Rosso, la cosiddetta Maritime Silk Road, rafforza gli scambi culturali ed economici e la cooperazione commerciale tra la Cina e i paesi arabi. 








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